Chi lo avrebbe mai immaginato che attraverso uno schermo si potesse creare un’atmosfera così calda ed accogliente. Avere la sensazione di conoscersi da sempre, di riconoscere quegli sguardi e avere la sensazione di essere uniti da un caldo abbraccio, anche se distanti. Non ci aspettavamo tutto questo. Anzi, l’e-Huntington Cafè, ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Dodici ragazzi, collegati da ogni parte d’Italia, hanno condiviso due ore del loro sabato pomeriggio, sorseggiando caffè e provare a costruirsi un piccolo spazio dove condividere qualcosa della loro vite ed accoglierne altre. Di cosa abbiamo parlato? Del nostro lavoro, dell’università e dei professori, dei nostri animali domestici, di cartoni animati della disney, di film comici, della barba di Marco stile “talebano” e delle nostre bellissime città. In maniera molto naturale abbiamo parlato anche delle sfide che ci impone la Malattia di Huntington ogni giorno, di quello che ci fa gioire ed arrabbiare e di quello che ci fa indignare e ancora di più sperare.

Anna Frank, parlava così del suo diario e così vogliamo racchiudere l’essenza del nostro incontro: “Spero di poterti confidare tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero che mi sarai di grande sostegno”.

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