Era una giornata soleggiata, quel lontano 25 luglio 1984, quando vidi per la prima volta la luce in un piccolo ospedale di periferia. Mia mamma aveva raccolto la verdura nei campi fino a un mese prima e stava soffrendo le pene dell’ inferno, mentre mio padre era ansioso per il mio arrivo, un uomo di mezza età con la paura di non poter crescere una figlia perché troppo anziano. Una famiglia umile, con un po’ di problemi economici, ma con tanta voglia di lavorare ed una piccola bimba da crescere. Sembra l’incipit di una storia come tante altre, quella di una famiglia normale, ma non lo è purtroppo. Non eravamo solo noi 3 in famiglia, l’ HUNTINGTON era già tra noi ma nessuno ce l’ aveva mai presentata o meglio si è mascherata dietro ad un problema per certi versi più complicato, l’ alcolismo! Mio padre ne era già affetto quando sono nata, l’ho dedotto dai racconti di mia madre, la quale mi raccontava che già in viaggio di nozze soffriva di cambi di umore improvvisi ed inspiegabili. Quando papà mi portava a scuola alle elementari, ero piccola, spesso succedeva che camminasse con la macchina in mezzo alla strada o mi portasse con lui al bar, dove beveva whisky ed amari vari. Avevo tanta paura ma pregavo sempre che andasse tutto bene. L’ alcool, questo è stato il soggetto a cui ho dato la colpa per anni, un soggetto a cui non puoi trovare scuse per spiegartelo, quantomeno non c’ erano nel caso di mio padre all’ apparenza; ma crescendo ho scoperto un nuovo mondo, quello di una malattia, che mi ha dato molte risposte o meglio tutte le risposte alle mie domande!

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